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Vendere o affittare immobili: l’importanza della classe energetica

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È al vaglio della Commissione Europea una nuova direttiva sulla prestazione energetica degli edifici, per vendere o affittare immobili la classe energetica sarà considerata determinante.

Dalle anticipazioni emerse a partire dal 1° gennaio 2030 tutti i nuovi edifici dovranno essere a emissioni zero, mentre a partire dal 2027, chi vorrà vendere o affittare immobili dovrà prima adeguarli e raggiungere una classe energetica sempre più alta:

  • classe E dal 2027
  • classe D dal 2030,
  • classe C dal 2033

Nel caso in cui il proprietario non riuscisse ad adeguare l’immobile prima della vendita, il contratto dovrà contenere l’impegno per l’acquirente ad eseguire i lavori entro 3 anni dall’acquisto.

Anche i condomini dovranno migliorare la propria classe energetica secondo le nuove regole: classe energetica E dopo il 1° gennaio 2030, la classe D dopo il 1° gennaio 2035, la classe C dopo il 1° gennaio 2040.

Il caso Italia

In Italia non sarà di certo facile, secondo i dati Istat gli edifici residenziali ammontano a circa 12,5 milioni di unità, di cui 7.160.000 antecedenti al 1970, dunque sprovvisti di attestazioni energetiche, sono oltre 4,5 milioni gli immobili di classe energetica G ed F, che richiederebbero una ristrutturazione completa entro il 2030.

La nuova direttiva prevede inoltre che ogni Stato membro stabilisca un Piano d’azione per promuovere la ristrutturazione degli edifici residenziali e non residenziali, sia pubblici che privati, per renderli altamente efficienti dal punto di vista energetico e decarbonizzati entro il 2050.

Vendere o affittare immobili con il Building Renovation Passport

L’Attestazione di Prestazione Energetica sarà sostituita dal Building Renovation Passport, un documento che indicherà la sequenza delle fasi di ristrutturazione necessarie per trasformare l’edificio in un edificio a zero emissioni entro il 2050.

Si prevede inoltre che gli edifici a zero emissioni dovranno essere dotati, se tecnicamente ed economicamente fattibile, di dispositivi di misurazione e controllo della qualità dell’aria interna. Negli edifici esistenti l’installazione di tali dispositivi sarà richiesta quando si procede ad una ristrutturazione straordinaria.