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Rincaro delle materie prime e impatto sul mercato immobiliare

Secondo un recente studio della Confederazione nazionale artigiani (CNA) si sta verificando un notevole rincaro delle materie prime e degli strumenti strettamente connessi all’edilizia che, se non calmierati, possono portare a un aumento dei prezzi nel mercato immobiliare.

Quello che la confederazione teme è che il rincaro delle materie prime possa influire anche sulle misure del Superbonus e in generale sui cantieri per la ristrutturazione.

Le percentuali del rincaro delle materie prime

Nel report della CNA è emerso un rincaro che varia dal 15 al 70%

  • Il prezzo dell’acciaio è aumentato del 130% tra novembre 2020 e febbraio 2021.
  • I metalli del 20,8%.
  • I materiali isolanti hanno registrato un +16%
  • I materiali per gli impianti un + 14,6%
  • Il legno un rialzo del 14,3%.
  • Malte e collanti +9,4%
  • Laterizi +11,3%
  • Ponteggi, il costo è salito da 15 euro a 24 euro al metro quadro.

Il rincaro dei prezzi delle materie prime potrebbe di colpo annullare il beneficio economico e anche occupazionale di tutti gli incentivi emessi dal Governo per incrementare sia il mercato dell’edilizia che il mercato immobiliare.

Negli ultimi due mesi infatti i cantieri per la ristrutturazione delle case sono aumentati del 376%.

Il rincaro delle materie prime riduce i profitti delle imprese che si trovano in difficoltà su contratti già firmati, mentre sono costrette ad aumentare i prezzi sulle case in vendita.

Lo scorso 3 settembre la Commissione Europea ha presentato il Piano d’azione sulle materie prime critiche con la lista delle materie che hanno subito dei rincari indiscriminati.

La Commissione dovrà intervenire per migliorare gli scambi commerciali internazionali e contrastare l’aumento vertiginoso dei prezzi. L’Europa inoltre dovrebbe incoraggiare l’economia circolare, rafforzare gli investimenti per la ricerca di nuovi giacimenti, materiali sostitutivi e fornitori.

L’Italia dovrebbe lavorare al rientro nei confini nazionali di quei segmenti produttivi delocalizzati e promuovere lo sviluppo locale.

Intanto alle imprese non resta che aumentare i prezzari, l’unico modo per non perdere il loro margine sui lavori di ristrutturazione o costruzione.

Si attendono le azioni da parte della politica perché di questo passo il mercato immobiliare potrebbe subire un aumento dei prezzi con conseguenze non piacevoli per i clienti finali.